Intervista a Michele Cosi, in arte Il Kele, Miglior Autore Tour Music Fest 2016, premiato dal Maestro Mogol durante la Finale Internazionale della Nona Edizione nella storica cornice del Piper Club di Roma.
E’ stata una serata bellissima, piena di buona musica emergente. Cosa ha significato per te esibirti sul palco del Piper?
Serata veramente potente e ben organizzata! Salire sul palco di un locale che trasuda storia e musica come il Piper ha avuto per me una valenza unica: la scelta di questa location ha coronato la fine di questa avventura in un modo che probabilmente non sarebbe stato lo stesso altrove.
Che cosa significa per te questo premio?
Questo è un premio soprattutto di conferma verso ciò che vorrei e potrei fare. Ero partito con l’idea di mettermi in gioco e testarmi, per una volta, solo come autore lasciando da parte il mio lato strettamente musicale, ed ho ottenuto da subito quello che più cercavo: dei feedback tecnici solidi, onesti ed autorevoli da professionisti del settore come Francesco Gazzè ed il Maestro Mogol, i quali hanno confermato che probabilmente la strada da me intrapresa è quella giusta, e che ciò che scrivo ha un valore e potrebbe avere un futuro.
Cosa si prova ad arrivare in fondo al Tour Music Fest?
Grandissima soddisfazione, in prima battuta! E poi una sensazione contrastante, vissuta fase per fase fino alla fine: da una parte, la consapevolezza di essere in un concorso di portata molto ampia, con partecipanti qualificati e padroni della propria arte, unita al fatto di non essermi mai sperimentato unicamente come autore, facevano sì che fossi un po’ scettico sulla possibilità di poter avanzare alle fasi successive: già l’essere ammesso in finale è stata una bella sorpresa! D’altra parte però ho sempre creduto molto nel valore del testo de “il Permesso” e nel messaggio che porta, e questo mi dava una speranza di fondo che alla fine si è concretizzata.
Ci racconteresti la tua esperienza all’interno del Tour Music Fest 2016?
Ho partecipato al TMF 2016 in due categorie. Per la categoria Autori, è stato tutto molto semplice: ho preparato e inviato il testo della mia canzone, e man mano che passavano le fasi per le altre categorie con le varie tappe sul territorio, anche io seguivo quelle della mia categoria online, prima con l’idoneità e via via con le semifinali, la finale e la premiazione alla finalissima internazionale del Piper: mi ha fatto molto piacere essere sempre seguito dallo staff per via telefonica e via mail; nonostante le distanze fisiche dovute alla particolarità di questa categoria non l’ho vissuta come un’esperienza fredda, ma anzi molto coinvolgente. Ho partecipato anche con la mia band Inverted Signals nella categoria Original Band, arrivando fino alle semifinali di Bologna, dove abbiamo ottenuto un punteggio molto buono, ma che per l’altissimo livello della categoria (che poi ho potuto constatare di persona alla finalissima) non è purtroppo bastato a guadagnarci l’accesso alle finali. L’esperienza generale è stata comunque ottima, un bel viaggio attraverso i mesi trascorsi e le città che ci hanno ospitati, conoscendo centinaia di musicisti pronti ad una competizione sana, energica e divertente che non è mai scaduta in rancori o invidie, come purtroppo abbiamo sperimentato in altri contest. A proposito di questo, mi sarebbe piaciuto che fossero stati presenti tutti quelli a quali sento dire che la musica in Italia non ha futuro, non si rinnova ed è morta: è sul territorio che si sente davvero la spinta verso il futuro ed il movimento creativo che ribolle, io l’ho sperimentato sulla mia pelle e ne faccio parte, e tutti insieme dimostriamo che la musica emergente gode di ottima salute! Menzione particolare per l’ottima componente staff, super disponibile e mai assente, che mi e ci ha accompagnato fino in fondo a questa avventura!
Secondo te perché un artista dovrebbe partecipare al Tour Music Fest?
Il TMF è un’opportunità concreta e utile sotto più punti di vista, a mio parere. In primis, ed è una cosa che ritengo fondamentale, per la trasparenza e l’onestà della sua formula: in passato ho partecipato a contest nazionali in cui le band, ad esempio, erano obbligate a vendere biglietti al proprio pubblico per ogni tappa, poi suonavano e venivano giudicati dallo stesso pubblico che avevano portato, in un sistema che di professionale e meritocratico non aveva nulla, oltre ad essere una macchina esclusivamente da profitti con nessun riguardo per i partecipanti. Al TMF invece si è certi di essere sottoposti al giudizio di giurie, adatte ad ogni categoria, composte da professionisti competenti che non solo decretano il possibile superamento della tappa, ma forniscono recensioni della prova dettagliate e argomentate, con valutazioni su molteplici parametri. Fase dopo fase ci si concentra solo su quello per cui si è venuti: la musica e la propria performance.
Altro importante aspetto sono i premi, importanti e utili a chi vuole e merita davvero l’intraprendere una futura carriera professionale in ambito musicale, consegnati da professionisti della discografia, della stampa e del professionismo musicale.
Sottolineo anche la possibilità di un’ampia esposizione mediatica, perché ho sperimentato come il Tour Music Fest abbia una componente media e social molto attiva, che, unita al suo essere un contest su scala nazionale e internazionale, si rivela un’ottima vetrina per i musicisti emergenti anche tramite interviste e pubblicazioni sul proprio sito e sui social network.
C’è qualcuno che vuoi ringraziare per questo traguardo?
Ringrazio i miei compagni di viaggio, con cui ho condiviso questa bellissima esperienza, le giurie che mi hanno valutato, per i feedback onesti e utili alla mia crescita artistica e per le recensioni costruttive e dettagliate, il Maestro Mogol per aver scelto me attraverso un testo a cui sono affezionato e in cui credo molto, oltre che per avermi regalato speranza e convinzione nella strada che sto percorrendo ed un’enorme soddisfazione. Ringrazio inoltre l’organizzazione e tutto lo staff del TMF per il supporto costante.
Ringraziamo il Kele e gli facciamo un grande in bocca al lupo per tutti i suoi progetti futuri.
We love your music!