La crisi della musica passerà: Intervista ad Alessandro Grande direttore Artistisco TMF
Siamo con Alessandro Grande Direttore Artistico del TourMusicFest, come vede il panorama musica italiano attuale, soprattuto per la musica emergente?
Credo che questo sia un momento cruciale per il movimento musicale mondiale, si vende poco, si scarica tanto (e illegalmente), e l’offerta musicale in Italia è cambiata poco negli ultimi 10 anni. Se dovessi pensare all’ultima band che ha raggiunto il successo, penso ai Negramaro, se poi devo pensare ad un cantante o cantautore, l’ultimo credo sia stato Tiziano Ferro, e stiamo parliamo di 8/10 anni fa. Poi il nulla, o meglio i frutti dei talent show glorificati per 365 giorni e poi caduti nell’anonimato. Mentre dietro l’angolo aumentavano le realtà emergenti che meritavano sul serio il successo, o quanto meno di essere ascoltati.
Difatti l’offerta musicale indipendente si è moltiplicata, grazie all’avvento dell’home recording, oggi chiunque può produrre un proprio cd senza grosse spese e soprattutto con una buona qualità. Ciò significa tanta offerta per i discografici, che condizionati dal mercato delle “poche vendite” hanno deciso di investire sempre meno sulla nuova musica e cercare di guadagnare il possibile con gli artisti che ormai erano già famosi. Ma tra poco anche questo non basterà più. Le cose stanno cambiando.
Come?
Sembrerebbe la fine della musica ma fortunatamente non è così! Ci aspettano grandi cambiamenti nel modo di approccio e ascolto della musica. Il futuro della musica è il Live, l’unico momento in cui un artista o una band può emozionare o scatenare il proprio pubblico, un momento di condivisione unica, dove la musica e l’artista vengono apprezzati per quello che suonano, per il loro messaggio.
Per un artista, puntare sul live, significa migliorare il proprio spettacolo, essere un grande esecutore o interprete o performer. Solo chi ha le qualità giuste può avere successo durante un live, ed è così che la qualità si alza, e il pubblico apprezza.
Fenomeni anni 90/2000 tipo Britney Spears, che ancora oggi viene accusata di PlayBack durante i live, non ce ne saranno più. E se la qualità della musica aumenta, aumenterà di conseguenza il pubblico. Non si può più pensare di arricchirsi con i diritti di edizione per un ritornello orecchiabile, il pubblico non comprerà il tuo cd fin quando non avrà “visto” con le sue orecchie la qualità del lavoro musicale.
Ci troviamo in un periodo simile a quello che ha passato il teatro quando nacque il cinema, il cinema quando nacque la televisione, la televisione quando nacque il videoregistratore e così via, la musica è un arte talmente fondamentale per l’umanità che troverà da se la sua strada migliore.
Il Tour Music Fest, alla luce di questo, come si comporta?
Da quando siamo nati come festival, non abbiamo mai fatto un audizione tramite cd, ma sempre live, solo con il live si può capire le vere capacità di un artista, e ciò che sa trasmettere. Per questo facciamo oltre 35 tappe di selezione i tutta italia. Abbiamo deciso di mettere in palio premi che potessero esaltare le qualità dell’artista, vedi la Tournee internazionale di concerti, quella nazionale, la produzione discografica e la produzione di un video clip, uniti alle varie borse di studio con il CET di MOgol, Luca Pitteri, VMS Italia, ecc.ecc. Inoltre già dallo scorso anno mandiamo in onda la finale del TMF su MAtch Music e Radio Lattemiele, un modo per poter promuovere il movimento musicale emergente. Inoltre il nostro lavoro aumenta soprattutto dopo la finale, quest’anno oltre alle varie produzioni messe in palio come premi, abbiamo deciso di produrre con un contratto discografico altri 2 artisti finalisti, di cui presto avrete notizie.
Cosa consiglia agli artisti emergenti Italiani?
Di non abbattersi e di continuare a lavorare alle proprie idee e alla propria musica ma con senso critico.
Il senso critico, in un’artista, è un mezzo vincente per poter migliorare sempre di più, se si pensa di essere arrivati e meritare il successo, non si andrà mai da nessuna parte. Sperimentate, mettetevi in discussione, ascoltate cosa suonano gli altri, date vita a nuove sonorità, nuovi modi di suonare e cantare. Il genio umano non smetterà mai di creare. Questa è una costante dell’umanità.