Dopo l’avventura al Festival di Sanremo: Intervista a Jacopo Ratini
E’ passato un anno, poco piu’ di 12 mesi dalla vittoria come miglior cantautore al Tour Music Fest. Da “Studiare, Lavoro, Pensione e poi Muoio” (con il video prodotto dal Tour Music Fest) a “Su una panchina”Come e’ stata l’esperienza di Sanremo?
Breve ma intensa, molto molto costruttiva. Essere su un palco prestigioso come quello dellAriston ti resposabilizza e ti educa a stare davanti ai milioni di telespettatori. Io in realta non ho mai avuto problemi a stare davanti al pubblico e cio che mi da la carica, ma milioni di telespettatori non mi era mai capitato! Insomma e stata unesperienza bellissima, la realizzazione di un sogno di quando ero bambino: andare a sanremo con un brano scritto e interpretato da me.
In questo Sanremo sono stati pochissimi quelli che lhanno fatto e per un cantautore presentare una propria canzone su quel palco inorgoglisce
Ora stai presentando il nuovo album…ci sono anche i tuoi primi cavalli di battaglia?
Labum e uscito il 19 febbraio e si intitola Ho fatto i soldi facili, ha una doppia anima che rispecchia le mie due tematiche principali quella piu romantica con Su questa panchina per esempio e quella che riguarda laspetto piu sociale come Studiare, lavoro, pensione e poi muoio.Il secondo singolo quasi sicuramente infatti sara una canzone d’impegno.
Insomma Ho fatto I soldi facili pero non e certo autobiografico come titolo!
No, sicuramente no, il percorso non e stato facile. Nel giro di due – tre anni ho intrapreso questa strada, che in princio era quella del localaro e poi ho iniziato un gavetta fatta di concorsi, una gavetta lunga ma proficua e soprattutto in crescendo, dal concorso locale a quello nazionale e con una storia. Ecco quindi dal Tour Music Fest fino a Sanremo Lab e poi il riconoscimento del Festival di Sanremo 2010.
Ora inizia la parte piu dura
e mi devo rimboccare le maniche. Inizia un altro percorso fatto di promozione e di live!
Un giorno hai consigliato ai partecipanti del TMF “ci vuole tanta tenacia: una spinta interiore, un desiderio ardente di arrivare in alto, che ti porta anche a remare controcorrente ma che ti permette diintravedere la meta anche nei momenti di grande scoramento”. Insomma suggerendo di non arrendersi e di crederci…oggi cosa consiglieresti?
Due cose mi hanno portato fino a questo punto: la mia voglia, la tenacia, la cocciutaggine e una motivazione grande, secondo poi una scrittura che con il tempo e cambiata ma si e focalizzata sempre piu sul testo letterario, sulloriginalita e una musica sempre orecchiabile.
Io consiglierei questo quindi: tenacia si, originalita certo
ma anche la fortuna, che -attenzione pero- te la devi andare a cercare!!