Con le tappe di Roma e Cosenza si è concluso il tour di prima fase del Tour Music Fest 2018.
Un viaggio incredibile che ci ha portato in 22 città da Nord a Sud per ascoltare migliaia di artisti che sono venuti a condividere con noi la propria musica.
Al termine di questo viaggio abbiamo intervistato Giampaolo Rosselli, Direttore artistico del Tour Music Fest per chiedergli le sue impressioni su questa prima fase del TMF 2018. Ecco cosa ci ha detto:
Anche quest’anno hai guidato la commissione artistica del Tour Music Fest in giro per l’Italia, quali sono le tue considerazioni al termine della prima fase?
È sempre un piacere incontrare dal vivo tanti artisti emergenti, c’è tanta musica nascosta in Italia, poche possibilità di esibirsi e questo non è un bene, perché ci sono tanti talenti che non hanno molte possibilità di farsi ascoltare.
Durante la prima fase la commissione fornisce consigli e considerazioni a tutti gli artisti partecipanti. La crescita degli artisti partecipanti è da sempre alla base della mission TMF. Quanto è importante per un artista emergente ricevere un feedback da parte di un professionista del settore musicale?
Penso sia molto molto importante, ognuno di noi, ogni artista ha sempre bisogno di un confronto costruttivo per crescere, ed è questo il principale obbiettivo del TMF. Noi non vogliamo cercare il più bravo ma consigliare e guidare ogni cuore artistico per la giusta strada. Purtroppo non essendoci molti locali dove esibirsi gli artisti spesso rischiano di non conoscersi tra loro, non c’è molta connessione, e quando non c’è condivisione non si cresce bene. Il Tour Music Fest cerca da sempre di creare queste connessioni e favorire il confronto artistico.
Quest’anno il Tour Music Fest si affaccia per la prima volta in Europa con le Finali nazionali in Spagna, Malta e Regno Unito. È un traguardo importante per una realtà che in Italia rappresenta un punto di riferimento per la musica emergente. Cosa ti aspetti da questa nuova avventura europea?
in realtà sono molto curioso di vedere cosa c’è all’estero oltre quello che sentiamo nelle classifiche, mi aspetto di ascoltare e vedere artisti in tutta Europa che parlano lingue differenti ma che parlano la stessa lingua musicale e vivono la musica nello stesso modo.
Anche quest’anno torna l’appuntamento con i Music Camp. 8 weekend dedicati alla formazione artistica e professionale. Perché secondo te un artista dovrebbe partecipare ai Camp?
Gli artisti che partecipano ai Music Camp vengono letteralmente sommersi di informazioni e spunti di riflessione sulla propria musica, sulle proprie attitudini musicali, penso sia importante parteciparvi sopratutto per un avere un confronto con i coach e soprattutto con gli altri artisti. Solo condividendo la propria arte si cresce.
Ringraziamo Giampaolo Rosselli che ritroveremo alle Music Intensive in programma al CET il prossimo 26 Luglio e ai Music Camp a partire da Agosto.
We love your music!