logo tour music fest
BLOG / TMF INTERVISTE

Luca Pitteri: consigli per i cantanti

Luca Pitteri: consigli per i cantanti

Intervista a Luca Pitteri , ospite docente degli stage Tour Music Fest – La musica e’ lo scopo della mia vita ma allo stesso tempo un mezzo straordinario per una mia crescita interiore e per il raggiungimento di un equilibrio spirituale..

Una lunga esperienza come musicista e poi l’approdo alla formazione artistica a 360 gradi…da cosa nasce questa necessità?

Da dove nasca non lo so.. Un colpo di fortuna direi.. Ho incontrato la musica abbastanza tardi anche se l’ho sempre ascoltata: avevo 5 anni quando ascoltavo wilson pickett e 10 quando m’innamorai del primo elton john (veramente un grande artista a quei tempi!) Ma ho cominciato lo studio della musica solo a quasi 16 anni, un eta’ quasi da pensione per chi per molto tempo ha pensato e sperato di fare il concertista (e non vi nascondo il folle proposito di rimettermi a studiare per poterlo fare ancora oggi!)..

Quello che conta e’ che da quel momento la mia esistenza e’ completamente cambiata.. Ho trovato l’amore della mia vita e ancora adesso mi sento tanto lontano da lei e dalle sue possibili verita’..

La musica e’ lo scopo della mia vita ma allo stesso tempo un mezzo straordinario per una mia crescita interiore e per il raggiungimento di un equilibrio spirituale..
Da qui la mia curiosita’ per ogni aspetto della musica, dal pianoforte al canto, dalla direzione alla composizione, dall’arrangiamento alla didattica, attraversando quasi ogni genere musicale..
Troppa roba forse, tanto che forse non mi e’ per adesso riuscito di diventare veramente bravo in nulla.. Questo un po’ mi fa soffrire ed e’ per questo che dopo sei anni di questa splendida, fortunata ed assolutamente formativa esperienza che e’ stata “amici” lascio la tv nel tentativo di trovare piu’ tempo da dedicare al fare musica e a migliorare degli aspetti che per forza in questi anni ho dovuto trascurare, anche se spero di poter tornare un giorno sul piccolo schermo, magari sui satellitari, con un programma proprio sulla musica e i suoi linguaggi.. Speriamo..

A proposito di formazione…la discussione più frequente ultimamente è quella che vede contrapposte “anima” e “tecnica”. Premesso che ovviamente si tratta di aspetti assolutamente complementari e interdipendenti, qual è la tua posizione in proposito?

Nella tua premessa sta in effetti la mia risposta: non e’ assolutamente possibile scindere questi due aspetti perche’ l’uno senza l’altro e’ nulla. Questa e’ una cosa che ogni artista che ha praticato dovrebbe dare per scontato e mi meraviglio che a volte, un po’ demagogicamente, trattando questo argomento, si parli piu’ del “cuore” che del mezzo per esprimerlo.
E’ pur vero che a volte, soprattutto nello stile di canto moderno, che ha storicamente una derivazione maggiormente spontaneistica, un eccesso di attenzione all’aspetto tecnico (a volte culturale, a volte nevroticamente caratteriale) puo’ per contro limitare le possibilita’ comunicative che sono comunque l’obiettivo finale del fare arte.
E’ tutta la vita che faccio esperienza dell’equilibrio che bisogna trovare, nello studio come nell’esecuzione, tra questi due aspetti, tra flusso emotivo e consapevolezza tecnica, che e’ poi consapevolezza del linguaggio entro cui far confluire l’energia.

A volte l’argomento e’ dato in pasto a persone totalmente sprovvedute e trattato con una superficialita’ e un qualunquismo che mi irritano davvero.

Il tour music fest è un concorso che cerca di conciliare la realtà di un concorso musicale -destinato sia a interpreti che a cantautori, a cover band, original band e junior- a quella più prettamente formativa, organizzando stage con ospiti del tuo calibro e insegnanti validi che coprono ambiti differenti, rilassamento e cura del look inclusi. Cosa ne pensi?

..che alla base di ogni formazione c’e’ l’esperienza, tante esperienze, le piu’ numerose e variegate possibile.. Percio’ ne penso bene come penso bene di ogni iniziativa che sia fatta per consentire ai ragazzi di avere opportunita’ di stimolo e di confronto, la possibilità di stimolo, di incontro con altri giovani come te e con gli insegnanti. Mi sembra che ciò di cui c’è un reale bisogno è proprio la dimostrazione di “possibilità” e il tour music fest con la sua organizzazione risponde pienamente a questa necessità, senza specularci.

I tre consigli che dai più frequentemente?

Prima di tutto di fare la musica per la musica e non per avere successo.. Di laura pausini o di giorgia ce ne potranno sempre essere poche mentre di cantanti bravissimi ce ne sono davvero tanti..
Fare musica e’ un privilegio ed arrivare a farne un mestiere e’ gia’ un’impresa non da poco (nella vita bisogna lavorare per forza e credo che avere un mestiere che amiamo sia una delle più grandi ricchezze cui si possa aspirare).
Per arrivare a questo bisogna studiare molto per allargare le potenzialita’ della propria professionalita’, imparare a leggere lo spartito, suonare un strumento possibilmente armonico come pianoforte o chitarra, ma soprattutto ascoltare musica, la piu’ diversa, dalla classica all’heavy metal se possibile, leggere sull’argomento e rifletterci il piu’ possibile.
Non si finisce mai di scoprire nuove prospettive e la sensibilita’ aumenta sempre con la cultura..

Molti consigliano, a volte un po qualunquisticamente secondo me, di essere originali ed avere la propria personalita’.. Questo va bene perche’ copiare i vezzi e le caratteristiche degli artisti di riferimento e’ garantirsi un futuro da… “eterni secondi”..
Spesso pero’ il tentativo ingenuo di essere originali spinge i ragazzi a degli eccessi coloristici e a stravolgimenti molto kitsch della bellezza e perche’ no? Della verita’..
Proprio l’altro giorno sentivo benigni in un film dire a dei ragazzi “non cercate la novita’ a tutti i costi.. La novita’ e’ la cosa piu vecchia che ci sia”.. Un paradosso che trovo molto efficace per mettere in guardia da un’ingenuita molto pericolosa nell’approccio con l’arte..

Si parla di personalita’.. Ma mi dici che personalita’ puo’ avere un ragazzino di 15/16 anni?.. Umana forse ma non certo artistica, a meno che non si abbia a che fare con un vero genio con la “g” maiuscola, cosa evidentemente rara quanto una mosca bianca..
Il fatto e’ che una personalita’, al di la’ appunto del talento recettivo naturale, si forma colle esperienze ed eventualmente anche attraverso il “copiare”, purche’ questo sia solo una cosciente assimilazione dei linguaggi..
Ognuno di noi e’ la sintesi di una serie di scelte, coscienti o inconsapevoli, che facciamo nel parco delle nostre esperienze di vita e delle influenze che ne riceviamo.
Per cui copiare va bene purche’ sia sinonimo di studio scrupoloso e attento e ovviamente non di scimiottamento.
Un altro consiglio che potrebbe essere la sintesi dei due precedenti e’ di non pensare troppo al successo e quindi a tutto quello che il mercato ci vorrebbe far spacciare per “cosa di valore” o se non altro per “cosa che funziona”..
Il rischio e’ appunto di proporre sempre qualcosa che si conformi alle esigenze collettive..

Da questo punto di vista i mass media e il mito del successo facile hanno fatto dei veri disastri, sostenendo di cercare l’originalita’ ma premiando alla fin fine un prodotto tutto sommato prevedibile e conformato appunto alle esigenze della vendita.
In questo modo inconsciamente gli artisti si inibiscono dal proporre cose veramente originali, perche’ magari considerate troppo difficili, colte e inadatte percio’ ad un pubblico mediamente poco preparato.
Questa e’ la morte dell’arte e della creativita’, e stiamo correndo un grave pericolo.. con tutto il dovuto rispetto e’ il pubblico che dovrebbe adeguarsi all’arte e non viceversa come invece tendono a fare i media, che al contrario dovrebbero sfruttare il potere straordinario che possiedono per educare, informare e sensibilizzare, consentendo ai fruitori un’evoluzione delle proprie capacita’ percettive e non come sta accadendo un appiattimento verso il basso..
come si puo’ essere originali se si riducono le possibilita’ del linguaggio a quei 4/5 vocaboli che la massa conosce??
forniamo tramite i media la possibilita’ di crescere in questo senso e vedrete che gli artisti veri salteranno fuori come i funghi.

E il tuo motto?
Il mio motto? mah il primo che mi viene in mente e’ un proverbio zen “mira alla luna e colpirai l’albero”.. che e’ un po’ come dire “non mollare mai” in maniera un po’ meno banale.. ;-d

Powered by Euro Music Network S.r.l - P.IVA 01555660552