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Intervista a Fabrizio Palma – (Docente Tour Music Fest): “Le tendenze dei giovani cantanti”

Intervista a Fabrizio Palma – (Docente Tour Music Fest): “Le tendenze dei giovani cantanti”

Con i ragazzi del Tour Music Fest ti occupi soprattutto di voce e vocalita’…ma tutti gli anni ascolti tantissimi giovani voci. Quali sono le tendenze che trovi piu’ frequenti?
Purtroppo le tendenze che riscontro piu’ spesso sono quelle “imitative”….ascolto veramente tanti giovani e giovanissimi e sempre piu’ spesso mi confronto con questo vizio che consiste non solo nell’imitazione delle timbriche, ma anche per esempio proprio dell’accento…come se si trattasse di un vezzo stilistico…
Davanti a tutto questo, cio’ che sparisce o si perde completamente e’ la personalita’ artistica, e’ come se un artista rinunciasse alla sua realta’ e al suo modo di essere.
La personalita’ e’ come un vestito, nel caso degli interpreti, ma anche dei cantautori, e’ prendere una canzone e indossarla sul proprio corpo, dandole cosi’ la propria personalissima forma. Questo e’ ormai e’ raro. Non solo, cio’ che si tende a imitare di piu’ sono anche gli ornamenti che invece nell’esecuzione di un brano dovrebbero essere assolutamente personali.
Insomma ci possono essere caratteristiche vocali simili, ma poi ognuno ha e deve avere il proprio stile!

A proposito di imitazioni, rispetto al mercato estero secondo te quello italiano come si comporta?
Ma purtroppo l’Italia continua a essere molto molto esterofila, trascurando le caratteristiche della musica nostrana che ha un suo stile riconoscibile, dal cantautorato alla tradizione del bel canto. Dalla lirica per esempio vengono molte delle armonie e delle armonizzazioni che rappresentano una ricchezza tutta nostra, mentre invece per tanti anni le etichette hanno puntato tutto su progetti che guardavano e copiavano i progetti di successo stranieri. Questo ha portato anche a un grande utilizzo dell’inglese, questo con il rischio di cadere in un vizio di forma…

Passiamo alle proposte italiane degli ultimi anni che piu’ ti hanno colpito…quali sono?

Mah, sicuramente quest’anno e’ meritatamente uscita per il grande pubblico Malika Ayane, che e’ stata bravissima a unire una presenza scenica a una particolarita’ timbrica di spessore, a tratti importantissima a tratti inviluppata, che crea una coplessita’ artistica assolutamente affascinante. Questa e’ personalita’, e’ stile, e’ cio’ che bisognerebbe fare…non imitando dunque ma trovando la propria specificita’, trovando la personalita’.
Analogamente hanno fatto Carmen Consoli o Tiziano Ferro, con due generi diversi e due pubblici diversi, ma sono riusciti entrambi a creare uno stile inconfondibile e personalissimo, per questo rimangono e non sono fenomeni destinati a sparire.
E non solo, e’ anche bello sentire la maturita’ di una voce e una personalita’ che cresce e cambia con l’eta’ e l’esperienza. Come Mia Martina, ascoltare i suoi inizi e ripercorrere la sua storia attraverso le sue interpretazioni e’ unico, come lei.

A proposito di personalita’ e crescita, qui al Tour Music Fest tu introduci il primo giorno i ragazzi al momento formativo del festival. Cosa e’ importante nel momento della didattica?

L’importante e’ non snaturare i ragazzi, o meglio, tanti insegnanti ti puliscono e ti deviano dalle tue tendenze, invece il lavoro da fare e’ quello di correggere mettendo pero’ a punto le particolarita’ di ognuno in modo tale che l’alunno possa cantare senza “farsi male” e mantenendo le sue caratteristiche uniche.
L’insegnante e’ anche un po’ un talent scout, deve capire per cosa sei portato e aiutarti in quella direzione.

Al Tour Music Fest abbiamo anche lezioni di strumento…
Lo strumento indubbiamente aiuta, suonando ricerchi di piu’. La sola voce monofonica trova cosi’ un arricchimento…
Poi siamo noi insegnanti a dover sempre essere aggiornati su tutto!

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