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Il duro lavoro delle etichette indipendenti: Intervista all’Alfa Music

“Il duro lavoro delle etichette indipendenti” Intervista all’ Alfa Music

Cosa significa essere un’etichetta indipendente oggi? Qual e’ la sfida?
Nessuna sfida: dopo vent’anni di attività nel settore discografico ed editoriale (dei quali gli ultimi dieci ci hanno visti profondamente impegnati nella produzione indipendente) possiamo affermare che abbiamo vinto..la sfida!
Continuare a produrre e pubblicare musica al fianco di artisti fantastici che ci affidano la loro arte è una grande soddisfazione e ci auguriamo di poterlo fare per molto tempo…nel frattempo stiamo coltivando 5 agguerriti mini alfisti.. I nostri figli.. Chissà!
In realtà il nostro lavoro e’ motivato da una profonda passione verso la musica, indipendentemente dai generi, purché di buoni contenuti; non potrebbe essere diversamente, ancor più considerando i generi che prediligiamo: la canzone d’autore, l’etno-world, il jazz …nelle loro forme più attuali, spesso contaminate da generi di confine che hanno contribuito alla nascita di nuove tendenze quali l’etno-pop, il nu jazz, il pop rock con le sue molteplici sonorità…insomma niente di più di quanto il circuito indie propone al pubblico da molti anni ormai…per fortuna non più come alternativa alla musica di consumo proposta dai media, globalizzata…ma richiesta e consolidata realtà delle generazioni del nuovo millennio (ma anche dei loro genitori…fortunatamente ancora fortemente attaccati all’ascolto della musica su…supporto, analogico o digitale che sia!).
Essere etichetta indipendente oggi (aggiungerei una buona etichetta indipendente..riconoscibile nel marasma delle proposte musicali dirette al pubblico),in sintesi, vuol dire aver coraggio di sviluppare il proprio catalogo supportando gli artisti che meritano di essere considerati tali tenendo in dovuta considerazione tutte le possibilità commerciali e promozionali che la tecnologia e le nuove opportunità distributive offrono.

L’alfa music e’ attiva da 20 anni nel campo discografico nazionale e internazionale. Come e’ cambiato il panorama musicale e discografico dal 1990 a oggi?

Quando cominciammo nel 1990, dopo vari anni trascorsi suonando e studiando nelle scuole popolari di musica (testaccio, mississipi etc.) Eravamo attratti dall’idea di lavorare nel nostro recording studio principalmente conto terzi; ci siamo costruiti lo studio di registrazione (allora alfa recording) praticamente da soli, su progetto (e tanti consigli) dell’ing. Livio Argentini… Funzionò!
All’epoca non era ancora maturata l’idea di dar vita ad una nuova realtà indie…per circa sei anni fummo impegnati a registrare e missare musica per altre label, qualche multinazionale, produttori indipendenti e tanti…tanti musicisti che si autoproducevano. Nel 1996 poi nacque la società (la stessa di oggi) e aprimmo le edizioni musicali presso la Siae nelle quali cominciammo ad inserire senza molta progettualità le musiche dei compositori e degli autori a noi più vicini, molti dei quali erano diventati amici e che supportavamo offrendo loro la possibilità di realizzare un prodotto di qualità ..in studio; il catalogo editoriale cominciò così a prendere forma fino ad arrivare all’alba del nuovo millennio a decidere di inaugurare finalmente l’etichetta: partimmo dall’esperienza di vari dischi realizzati per “il manifesto” nello specifico tre dischi degli “indaco” un gruppo formidabile nato dalla collaborazione di musicisti che facevano parte di due mitiche rock band: il Banco del mutuo soccorso e la Pfm oltre a molti noti ospiti quali Lester Bowie (art ens. Of chicago), Andrea Parodi (ex Tazenda), Mauro Pagani, Mario Rivera (Agricantus), Enzo Gragnianiello, Eugenio Bennato, Arnaldo Vacca e molti altri. A breve seguirono i primi dischi del catalogo: Tamburi del Vesuvio (Nando Citarella con molti noti ospiti come Lucilla Galeazzi, Riccardo Tesi, ) e Pj trio (Pino e Pietro Jodice, Dario Rosciglione con un ospite d’eccezione come Richard Gallianò)… nacquero così le lezioni “etno-world” e “jazz” del catalogo… Oggi ne abbiamo quattro… Oltre alle due citate esiet “alfaprojects” una sezione che apre a cross-over vari.. Poi l’ultima nata da poco con un nome ancora provvisorio… Pop & ‘Roll che e’ quella che nel contesto di quest’intervista ci riguarda più da vicino.
La seconda parte della domanda meriterebbe una risposta molto ampia.. Cerco di sintetizzare e fermarmi sui punti più interessanti.
Ritengo che il panorama musicale e discografico sia molto cambiato negli ultimi 20 anni: quello musicale penso sia sotto gli occhi di tutti noi ed è la normale evoluzione (o involuzione) delle tendenze, delle mode, in generale della cultura che inevitabilmente si riflette nei gusti musicali… Passerei all’aspetto discografico dove invece mi sembra si sia assistito ad una serie di cambiamenti sostanziali.
Fino alla fine degli anni ’90 i produttori indipendenti (tranne poche realtà commerciali interessati ai cosiddetti generi di nicchia) individuavano gli artisti per poi affrontare la pre-produzione che conseguentemente veniva proposta alle varie multinazionali nell’ottica di completare il prodotto ed immetterlo nel circuito commerciale; la distribuzione e la promozione erano a totale cura e carico delle multinazionali.
Oggi si ragiona diversamente, anche nei generi diciamo più commerciali: le etichette indipendenti hanno dovuto affrontare la dura realtà determinata dalla crisi del supporto e da quella più generale di tipo economico che tutti conosciamo, estendendo la propria operatività nel settore distributivo (soprattutto quello digitale, on-line), quindi promozionale e del management (per la gestione dei concerti degli artisti in catalogo). Oggi se non si considera l’intero processo produttivo vivere di musica.. Per noi che la produciamo e pubblichiamo e’ davvero arduo.. Quasi anacronistico.

Il web costituisce una nuova forza?

Certamente e’ una nuova forza ma bisogna distinguere ed essere attenti: direi che oggi molte proposte musicali, pochissime volte di successo, nascono e si consumano sul web! Negli anni antecedenti all’apparizione della diffusione della musica sul web, una proposta musicale che aveva velleità commerciali (in quanto alla possibilità di essere diffusa, quindi venduta, indipendentemente dal genere musicale) era frutto di una crescita artistica compiuta dagli artisti che la proponevano, o comunque era il risultato anni di esperienze live..on stage che conduceva quindi alla necessità di registrarla in studio e quindi a commercializzarla; oggi questo percorso e’ troppo spesso ignorato ed evitato; anzi si parte dall’esatto contrario…invadendo al massimo il web…cerchiamo di fare le dovute riflessioni (artisti e discografici, insieme) prima di procreare musica!
Sicuramente il web aiuta a promuovere la musica rendendola accessibile a tutticon un semplice click e questo è straordinario.. L’offerta però è maggiore della richiesta, e anche se le l’industria dell’entertainment continua a sfornare nuove tecnologie che permettono di ascoltare musica in tutti i momenti (e luoghi) della nostra giornata, purtroppo sarà sempre tale.
E’ necessario quindi che gli addetti ai lavori, sappiano operare la giusta selezione, all’insegna di contenuti musicali (artistici e tecnici) di qualità, utilizzando il web per promuovere musica e contenuti dignitosi, che rispettino i fruitori di questa e tutti coloro che vogliono acquistarla, anche sul web, senza lasciarsi andare in commercializzazioni a favore della quantità piuttosto che della qualità… Pur di vendere!
Difficile visto quello che succede, ma volere è potere! Soprattutto nel nostro circuito.

Come lavorate?
In team. Quattro anime con compiti diversi e spesso interscambiabili più vari collaboratori fissi e free lance.
Ci occupiamo di tutto il processo produttivo, dalla pre produzione alla fase più delicata, quella che si svolge in studio, per poi passare alla distribuzione (sia fisica che on-line) affidata alle relative società con le quali abbiamo ormai costituito una vera e propria partnership; chiaramente a ciò si affianca la nostra attività promozionale e di management che condividiamo con un paio di realtà del settore.
Il rapporto con gli artisti e con i partner commerciali e’ chiaramente regolato da una seria e trasparente attività burocratica (che abbiamo cercato di semplificare al massimo) per la contrattualizzazione degli accordi di produzione, pubblicazione e distribuzione tra le parti. Intensa e’ l’attività’ inerente il settore editoriale direttamente connesso a quello discografico.
Quanto sopra per ciò che concerne la produzione del catalogo alfamusic.
Contemporaneamente continua a svilupparsi il lavoro conto terzi del nostro centro di produzione che offre i tradizionali servizi del recording studio oltre a vari tipi di consulenze e servizi complementari (grafiche, licenze, replica cd dvd memorie/altri supporti digitali, etc)

Che musica producete?
Per il nostro catalogo: pop rock, canzone d’autore, etno, world, jazz , e crossover relativi, musica per sincronizzazioni audio video (library – sonorizzazioni),
Conto terzi: praticamente ci occupiamo di tutto ciò che sia un evento sonoro: per farti un esempio: abbiamo registrato dischi di classica, di heavy metal, di musica popolare, tutti i dischi di “ballando con le stelle, molte produzione di quel festival molto noto di cui non ricordo il nome del santo….vari audio book per il mercato americano, spot radio, musiche per produzioni teatrali e cinematografiche, ed una fantastica canzone/inno dedicata a Roma e alla Roma … (non ancora pubblicato per ora).

Quest’anno produrrete un finalista del Tour Music Fest, che sceglierete in finale per i premi discografia… Cosa cercate in un artista?

Che sia molto famoso, ricco, giovane e simpatico, ed abbia già pubblicato venti dischi di successo vendendo almeno 5 milioni di copie ciascuno!
Scherzo, ma concedimi di fantasticare almeno per un attimo..
Tour Music Fest e’ una realtà fantastica ideata e condotta da gente molto seria e competente: so che prima di arrivare alle fasi finali ci sarà una forte selezione artistica. Non sarà difficile per noi scoprire l’artista che beneficerà del nostro premio discografia (sez. Cantautori); da parte nostra daremo spazio a chi ci emozionerà con la sua proposta… Sperando di poter proporre la stessa emozione al pubblico che ascolterà la sua musica: quindi emozione, carisma, comunicatività e chiaramente un’ottima voce a supporto di altrettanti ottimi contenuti…tutto ciò con le dovute proporzioni visto che si tratterà di un artista emergente..al resto penseremo noi, al massimo delle nostre possibilità.

Che consigli volete dare a un giovane emergente che sta per affrontare la selezione del Tour Music Fest?

Cercate di far ascoltare la vostra musica nel modo più ampio possibile.. Scegliendo tra le opportunità che vi si presentano quelle più serie: Tour Music Fest e’ una delle più importanti… Poi i soliti consigli, veri seppure datati: tanto studio, umiltà, determinazione, affidarsi a chi ha una buona esperienza nel settore ( per non dimenticarlo mai quando sarete ricchi e famosi!).
In bocca al lupo a tutti gli artisti e al team di Tour Music Fest.

Fabrizio Salvatore
A&R Director

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